martedì 4 agosto 2009

valorescuola: il blog dell' Istituto IPSIA "LINO ZANUSSI" di PORDENONE: Per una scuola migliore


valorescuola: il blog dell' Istituto IPSIA "LINO ZANUSSI" di PORDENONE: Per una scuola migliore

valorescuola: il blog dell' Istituto IPSIA "LINO ZANUSSI" di PORDENONE: Per una scuola migliore

Un esempio di interventi per prevenire la dispersione scolastica? All'Ipsia "Zanussi" esiste da anni uno sportello di ascolto a cui si sono rivolti tanti allievi e presso cui essi hanno spesso trovato risposte alle loro domande o. almeno, capito di cosa avevano veramente bisogno, come chiederlo, a chi chiederlo. La scuola non può sostituirsi alla famiglia ma può collaborare con i genitori AD IDENTIFICARE LA REALE NATURA DI CIO' CHE PROVOCA DISAGIO, solo così è possibile trovare soluzione ai problemi, indirizzandosi nella giusta direzione.


Leggi, come esempio di svolgimento di questa attività, il volantino e il resocanto di un anno scolastico di inteventi (2007/2008)
Questo è il testo del volantino dello "SPORTELLO HELP":

Sei un allievo dell’Ipsia e cerchi un assistente? LO SPORTELLO HELP è al tuo servizio!
Hai bisogno di qualcuno che ti ascolti? Hai poca voglia di studiare e non sai perché? Pensi di cambiare corso perché non sei convinto della scelta fatta? In classe non tutto è OK? Non sai cosa fare dopo la qualifica o il diploma? Se hai questi, o altri problemi, vieni da noi, troverai la prof.ssa Alessandra Zeni che ti darà un primo ascolto. Se lo desideri, potrai parlare con la dott.ssa Laura Priviero, la psicologa del C.O.R., che collabora con la nostra scuola.

Gli incontri con gli allievi si sono svolti nell’arco temporale da metà ottobre 2007 a metà maggio 2008 e il servizio di accoglienza è stato tenuto dalla professoressa Alessandra Zeni, referente dello Sportello Help, che ha poi fissato gli appuntamenti specifici per la consulenza della dott.ssa Antonella Santin del C.O.R. di Pordenone.
COME SI SONO SVOLTI GLI INCONTRI?
Il ricorso allo sportello Help è avvenuto:
Su segnalazione del coordinatore di classe, oppure di un insegnante della stessa che ha osservato:
Atteggiamenti di disturbo oppure isolamento o difficoltà nelle singole discipline
Su richiesta dei genitori, preoccupati per l’insuccesso scolastico del figlio
Nella forma di interventi su classi intere, su iniziativa di un insegnante che ha rilevato il bisogno di uno specifico aiuto
CHI HA USUFRUITO DELLO SPORTELLO HELP?

QUALI PROBLEMATICHE SONO EMERSE?
· Poca voglia di studiare
· Scarso interesse verso la scuola in generale, non verso l’indirizzo scelto
· Difficoltà di rapporto con i genitori nella gestione del problema scuola
· Mancanza di un buon metodo di lavoro in genere: difficoltà nella gestione del diario quotidiano… effetto domino:
· Disorganizzazione temporale
· Niente compiti svolti…
· Difficoltà nella comprensione del lessico specifico soprattutto nelle discipline tecniche:
· Anche i termini apparentemente più semplici sono sconosciuti agli allievi
· Anche i concetti fondamentali che si danno per scontati sono invece sconosciuti o compresi in modo superficiale e/o mnemonico
CONCLUSIONE
I risultati così elaborati, emersi dalla collaborazione della referente con la psicologa del C.O.R., sono stati soddisfacenti e inducono a ritenere che una maggiore diffusione di questo servizio possa porre un freno alla dispersione ed attenuare i comportamenti problematici degli allievi.
Di seguito sono proposte possibili soluzioni a problematiche diffuse. Si invitano tutti i docenti a collaborare nella ricerca di strategie efficaci ad arginare gli insuccessi scolastici.
1 - PROBLEMATICA: Difficoltà di gestione del rapporto con gli adulti nella scuola
STRATEGIE RISOLUTIVE
· rapporto con i docenti: l’essere redarguiti con espressioni del tipo: “Vai a lavorare la terra!” oppure “Se non ti piace studiare stai a casa!” sono frasi percepite dagli studenti come mancanza di un legame di rispetto reciproco tra loro e i docenti.

· comportamento di tutti gli adulti nella scuola: proporsi come modelli di equilibrio:
o Evitare di alzare la voce se non indispensabile
o Usare un linguaggio idoneo al ruolo
o Non fornire esempi negativi: fumo, cellulare, mancanza di puntualità
o Essere disponibili all’ascolto, nel momento in cui la richiesta è mirata e formulata in modo educato

2 - PROBLEMATICA: Noia: la monotonia della lezione
STRATEGIE RISOLUTIVE
· Gli allievi hanno resistenza a chiedere di spiegare di nuovo l’argomento non compreso perché temono di essere mal giudicati dall’insegnante e/o dai compagni oppure che i docenti non siano disponibili a “spiegare bene” o a “dare suggerimenti precisi per la correzione degli errori” (rilevazioni della psicologa)
· Proponete strategie, come ad esempio:
Di fronte al silenzio quando si chiede agli allievi se hanno capito tutto, non accontentarsi e proporre un premio a chi dirà che cosa non ha capito (lo studente che individua cosa non ha capito dimostra di aver ascoltato la lezione e va valorizzato)
· Arrivano dalla Scuola Media inferiore relativamente tranquilli e, dopo un poco di tempo, si esibiscono con cerbottane, aeroplanini, SMS, per supplire alla noia ed essere considerati

· Cause possibili: avvertono come un declassamento l’inserimento in una scuola comunemente considerata di serie B
· Soluzione: è necessario creare una nuova identità all’Ipsia, come scuola completa e vincente nell’inserimento nel mondo del lavoro
· I contenuti proposti sono avvertiti come lontani dalla realtà quotidiana e dal loro futuro lavorativo
· Attualizzare tutte le volte che è possibile e fornire esempi semplici e vicino al loro immaginario
. Le ripetenze: allievi provenienti da altre scuole o ripetenti interni si sentono frustrati e demotivati
· Se vivono la frequenza all’Ipsia come una sorta di declassamento sociale, servono le strategie descritte
· Troppe distrazioni:
o gli studenti seguono le attività extrascolastiche (sportive e non) attribuendo ad esse un’importanza superiore rispetto alla scuola
o gli studenti subiscono il fascino di play-station, computer, internet, telefonino, ecc., in modo decisamente invasivo rispetto ai ritmi di vita
· Far comprendere le priorità:
o Esempi mirati di organizzazione del tempo
o Attribuire un valore scalare alle diverse attività che si svolgono sia a scuola che a casa:
· Mediante uscite più frequenti o strategie didattiche più accattivanti (dall’informatiche alle visite guidate),
proposte come un premio in cambio di un comportamento adatto, funzionale all’apprendimento
Pordenone, 19 giugno 2008 prof.ssa Alessandra Zeni dott.ssa Antonella Santin

domenica 3 febbraio 2008

Per una scuola migliore

Cari colleghi operatori della scuola, sono da tempo in attesa di vostri commenti sull'andamento della didattica nella scuola secondaria superiore.
In particolare: quali sono le ricadute di tutti questi corsi di recupero sul profitto degli allievi?
Registro da parte di colleghi che molti allievi, addirittura, non si sono presentati ai corsi di recupero nonostante fossero obbligatori e fossero costati tanto, a noi docenti, nell'organizzazione e realizzazione e, ancora di più, come spesa effettiva che esce dalle tasche di tutti gli italiani (o quasi), invece di essere più utilmente investiti in una scuola migliore.